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L’azienda non è una famiglia

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Spesso trovo aziende e PMI a conduzione familiare in cui sembra normale fare riferimento alla stessa come ad una famiglia, ovvero che le logiche di gestione dei rapporti umani, delle responsabilità e più in generale della gestione siano da ricondurre a logiche vissute nella propria famiglia.

Sarà capitato anche a te che questo tipo di concetto o frase ti sia arrivato all’orecchio.

A me personalmente ha sempre infastidito, l’ho vissuto sulla mia pelle quando ho lavorato come dipendente o manager, ma non gli davo tanto peso quando ero più giovane.

Questo perché anche io sono nato all’interno di un contesto culturale in cui certe dinamiche erano considerate normali.

Tuttavia, iniziando a comprendere le basi della psicologia, delle relazioni umane e del management ho messo nel cassetto molti più strumenti a disposizione, potendo quindi comprendere quanto sia una frase che mette subito in chiaro il tipo di imprenditore o imprenditrice che abbiamo di fronte.

Cosa significa azienda a conduzione famigliare

L’azienda a conduzione familiare è una forma di business in cui tu sei il proprietario e il gestore dell’azienda, insieme ai membri della tua famiglia.

Questo modello di gestione è molto popolare in Italia ed è stato utilizzato per molti anni come base per il benessere delle famiglie italiane. Ma, forse è il momento di rivoluzionare questo modello e di rivederlo in modo differente.

Ci sono molti vantaggi nell’essere il proprietario e il gestore dell’azienda, come ad esempio la maggiore flessibilitànelle decisioni aziendali e la possibilità di mantenere il controllo sulla proprietà dell’azienda.

Questo modello di gestione può essere vantaggioso perché tu e i membri della tua famiglia siete spesso meno interessati al profitto a breve termine rispetto ai proprietari di aziende non a conduzione familiare. Questo può portare a una maggiore stabilità e continuità dell’azienda nel tempo.

Tuttavia, ci sono anche alcune possibili sfide associate all’azienda a conduzione familiare. Ad esempio, potrebbe essere difficile separare la vita familiare da quella lavorativa e potresti trovare difficoltà a gestire l’azienda in modo efficace se i membri della tua famiglia non hanno le competenze o le esperienze necessarie.

Il clima famigliare non è lo stile di gestione

Un clima famigliare nelle relazioni, nelle aziende o tra un gruppo di persone è un fattore importante per il benessere e la produttività.

Quando le persone si sentono a proprio agio e rispettate, sono più propense a collaborare e a comunicare in modo efficace. Inoltre, un clima famigliare può contribuire a ridurre lo stress e a migliorare l’umore delle persone, il che può avere un impatto positivo sulla salute mentale e fisica.

Promuovere un clima famigliare dovrebbe essere un obiettivo prioritario per qualsiasi organizzazione o gruppo di persone che desidera creare un ambiente di lavoro o di vita sano e produttivo.

Chi mai potrebbe essere contro ad un clima famigliare in azienda, ci sono molti studi che analizzano il clima aziendale e la sua relazione con la produttività ad esempio.

Ad esempio, uno studio condotto da Gallup ha scoperto che le aziende con un alto livello di coinvolgimento dei dipendenti hanno una produttività del 21% superiore rispetto alle aziende con un basso livello di coinvolgimento dei dipendenti.

Uno studio condotto dall’Università di Warwick ha scoperto che i dipendenti felici sono in media il 12% più produttividei dipendenti infelici.

Questi studi dimostrano l’importanza di promuovere un clima aziendale sano e positivo per migliorare la produttività e il benessere dei dipendenti.

C’è un equivoco famigliare

L’equivalente italiano di “Business is business” è “Gli affari sono affari“.

Ricorda che questa espressione sottolinea l’importanza di prendere decisioni basate sul profitto e non sulle relazioni personali.

Anche se molte aziende cercano di creare un ambiente familiare per i loro dipendenti, ciò può portare a conflitti di interesse e decisioni basate sull’emotività.

Non confondere i ruoli e le responsabilità che hai in azienda con quelli che hai in famiglia. In azienda, ogni persona ha un ruolo e delle responsabilità ben definite, mentre in famiglia i ruoli e le responsabilità sono spesso meno chiari e dipendono da molti fattori, come la cultura, le tradizioni, l’educazione e i sentimenti.

Questa confusione può portare a problemi di gestione e a conflitti tra colleghi che si sentono in diritto di fare cose che non rientrano nelle loro competenze.

È importante mantenere un certo livello di professionalità in azienda per garantire che il lavoro venga svolto in modo efficiente ed efficace, e i dipendenti devono essere valutati in base alle loro capacità e al loro impegno.

Non dimenticare che l’azienda non è una famiglia e che le logiche di gestione devono essere basate su principi razionalimisurabili, e quanto meno opinabili possibile.

Le relazioni interpersonali e la psicologia sono importanti nell’ambito lavorativo, ma è fondamentale comprendere che l’azienda è un’entità diversa dalla famiglia e deve essere gestita come tale.

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Una storia che viene da lontano

Uno dei modi in cui si può spiegare l’atteggiamento di guidare un’azienda come una famiglia è guardando alla storia delle imprese italiane nel corso del XX secolo.

Molte di queste imprese sono state fondate come piccole attività familiari, dove il fondatore e la sua famiglia si occupavano di tutti gli aspetti dell’attività.

Con il passare del tempo, alcune di queste imprese sono cresciute e si sono trasformate in grandi aziende, ma l’atteggiamento di gestione familiare è rimasto.

Negli anni ’50 e ’60, molte imprese italiane erano guidate da imprenditori che avevano vissuto la difficile esperienza della Seconda Guerra Mondiale. Questi imprenditori (in alcuni casi) avevano imparato l’importanza della solidarietà, della lealtà e della collaborazione durante i momenti difficili, e avevano portato questi valori con sé nella loro vita professionale.

In un paese in cui la famiglia è spesso al centro della vita sociale, è facile capire come l’idea di gestire un’azienda come una famiglia possa essere vista come naturale.

Ovviamente, questo tipo di atteggiamento può avere i suoi vantaggi e i suoi svantaggi.

Da un lato, può creare un senso di coesione e di appartenenza tra i dipendenti, e può anche portare a decisioni di lungo termine basate sui valori e sull’etica, piuttosto che sul profitto a breve termine.

D’altro canto, però, può anche portare a una mancanza di professionalità e di obiettività nella gestione dell’azienda, e può anche creare difficoltà quando si tratta di prendere decisioni impopolari o di licenziare dipendenti.

In ogni caso, è importante riconoscere l’importanza di questo tipo di atteggiamento nel contesto dell’impresa italiana, e cercare di capire come possa essere applicato in modo efficace e sostenibile.

Un piccolo tour all’estero

Nonostante l’idea di gestire un’azienda come una famiglia sia particolarmente diffusa in Italia, ci sono ovviamente anche altre visioni e culture aziendali in altri paesi.

Nel Regno Unito, gli imprenditori tendono a gestire le aziende in modo più razionale, basandosi maggiormente sulle cifre e sulle statistiche. Ciò significa che le decisioni aziendali sono spesso basate su dati concreti e che la gestione è meno influenzata da considerazioni personali o emotive.

In Germania, invece, le aziende tendono ad avere una struttura gerarchica più rigida, con decisioni prese da una piccola cerchia di manager di alto livello. Ciò significa che i dipendenti hanno meno voce in capitolo, ma allo stesso tempo garantisce una maggiore efficienza e una maggiore chiarezza nella gestione.

Crisi della famiglia, crisi della gestione famigliare

È possibile che ci sia una correlazione tra la crisi delle famiglie in Italia e i problemi delle aziende a conduzione familiare che non sono riuscite ad introdurre politiche di gestione efficaci.

La crisi delle famiglie in Italia, caratterizzata dal declino delle nascite, dal sempre maggiore numero di divorzi e dalla diminuzione della coesione familiare, potrebbe avere un impatto sulla gestione delle aziende a conduzione familiare.

L’idea che mi sono fatto è che la mancanza di un sostegno familiare solido potrebbe portare i proprietari delle aziende a concentrarsi maggiormente sull’azienda a discapito della famiglia, o a gestire l’azienda come una sorta di sostituto della famiglia.

Ciò potrebbe portare a conflitti di interesse e a decisioni basate sull’emotività piuttosto che sulla razionalità.

La mancanza di un sostegno familiare potrebbe portare i proprietari delle aziende a sviluppare un senso di proprietà esagerato nei confronti dell’azienda, che in alcuni casi potrebbe sfociare in una sorta di “sindrome del fondatore o della fondatrice“, definizione che mi sono inventato in questo momento, dovrei verificare se esiste.

Per questo l’adozione di politiche di gestione basate sulla meritocrazia e sulla trasparenza potrebbe aiutare a ridurre la percezione di favoritismi e nepotismo all’interno dell’azienda, e a promuovere un ambiente lavorativo più sano e produttivo.

L’adozione di politiche di gestione basate sulla flessibilità e sulla conciliazione vita-lavoro potrebbe aiutare a migliorare il benessere dei dipendenti e a ridurre il rischio di conflitti tra la vita familiare e quella lavorativa.

Alcuni motivi alla base della gestione famigliare

Ci sono molti motivi psicologici che potrebbero spingerti a considerare l’azienda come una famiglia, sia essi consapevoli o inconsci.

Ad esempio, il desiderio di creare un ambiente di lavoro piacevole e accogliente potrebbe portare a sviluppare legami stretti tra i membri del team che ricordano quelli familiari in un’ottica compensativa.

Il senso di appartenenza e di condivisione di obiettivi comuni tra i membri dell’azienda potrebbe far sentire a chi la gestisce come se stesse “crescendo” una famiglia.

L’imprenditore o l’imprenditrice inoltre potrebbero avere una visione romantica dell’idea di lavoro e famiglia, immaginandosi come il patriarca o la matriarca di una grande e unica famiglia aziendale.

Infine creare un transfer tra la famiglia e l’azienda potrebbe nascere dalla percezione di avere un maggior controllosulle persone, spesso a causa dell’incapacità di gestire bene la delega, i processi e le responsabilità dell’azienda.

Solo colpa di chi è al comando?

Invece cosa possiamo dire dei dipendenti che lavorano in un’azienda famigliare gestita come una famiglia.

Uno studio condotto da alcuni ricercatori dell’Università di Bologna ha esaminato la correlazione tra il senso di controllo e la percezione dell’azienda come famiglia.

I risultati hanno mostrato che i dipendenti che percepiscono l’azienda come una famiglia tendono ad avere un maggiore senso di controllo sulla propria vita lavorativa, poiché considerano l’azienda come un ambiente sicuro e protettivo.

Tuttavia, questo senso di controllo potrebbe essere illusorio, poiché in realtà i dipendenti non hanno il controllo effettivo sulla gestione dell’azienda e devono ancora sottostare alle decisioni dei proprietari e dei manager.

Il senso di controllo potrebbe essere compromesso quando si verificano conflitti o decisioni che non sono in linea con le aspettative dei dipendenti o peggio ancora si intromettono sentimenti, aspettative e proiezioni nei rapporti.

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I sintomi dell’azienda familiare in difficoltà

Ci sono diversi sintomi che possono indicare la necessità di cambiare il proprio modello di gestione di un’azienda familiare. Alcuni di questi possono includere:

  • Difficoltà nel separare la vita familiare da quella lavorativa
  • Problemi di comunicazione tra i membri della famiglia che lavorano nell’azienda
  • Mancanza di competenze o esperienze specifiche da parte dei membri della famiglia che lavorano nell’azienda
  • Decisioni basate sull’emotività piuttosto che sulla razionalità
  • Conflitti di interesse tra i membri della famiglia che lavorano nell’azienda e gli altri dipendenti
  • Difficoltà nel prendere decisioni impopolari o di licenziare dipendenti
  • Mancanza di obiettività nella gestione dell’azienda
  • Percezione di favoritismi e nepotismo all’interno dell’azienda
  • Mancanza di una pianificazione strategica dell’impresa
  • Difficoltà nell’attrarre nuovi dipendenti e collaboratori
  • Incapacità di trattenere le persone e coinvolgerle nel lavoro quotidiano
  • Difficoltà nel definire una direzione su lungo periodo

Se si riscontrano uno o più di questi sintomi, potrebbe essere il momento di rivedere il proprio modello di gestione e di adottare politiche di gestione basate sulla meritocrazia, sulla trasparenza e sulla flessibilità.

Questo potrebbe aiutare a promuovere un clima aziendale sano e positivo, migliorare la produttività dei dipendenti e garantire la sostenibilità dell’azienda nel lungo termine.

Come si affronta una trasformazione dell’azienda famigliare

Per prima cosa, devi prendere consapevolezza di te stesso, sviluppando la tua capacità di auto-riflessione e di visione distaccata della situazione. Spesso, infatti, sei direttamente coinvolto e tendi a narrare la situazione basandoti sulla tua esperienza personale.

Senza la volontà e la capacità di guardare a te stesso o te stessa con occhi diversi e di mettere in discussione la tua narrazione o il tuo modello mentale, sarà molto difficile attuare un cambiamento che coinvolga gli altri interessati.

Il secondo passo è coinvolgere tutti gli attori chiave.

Questo può includere persone provenienti da diverse funzioni all’interno dell’organizzazione, nonché rappresentanti di partner esterni.

Una volta coinvolte le parti interessate, è importante lavorare insieme per costruire una struttura solida e sostenibile.

Ciò richiede l’identificazione di obiettivi chiari e misurabili, nonché l’implementazione di strumenti e processi efficaci per raggiungerli.

Alcuni strumenti utili in questo processo possono includere programmi di formazione, organigrammi, sviluppo del personale, analisi dei dati e strumenti di monitoraggio e valutazione delle prestazioni.

Quando la gestione ordinaria dell’azienda è organizzata per funzioni, processi e metodi più misurabili, meno emotivi e più strategici, avrai a disposizione più tempo, serenità e lucidità per affrontare un secondo importante passo: orientare l’azienda.

A quel punto, diventa fondamentale avviare un’attività di pianificazione strategica per definire gli obiettivi e i progetti.

È utile effettuare un’analisi di mercato e dei competitor per conoscere e anticipare i trend del mercato e le nuove nicchie su cui investire.

Potrebbe infine essere necessario implementare risorse e personale che possano occuparsi dell’innovazione aziendale, per ridurre i rischi e garantire la continuità aziendale trovando nuovi prodotti o servizi con cui sviluppare l’azienda.

Chiaramente ogni azienda deve affrontare un percorso differente in base a tutti i fattori che la rendono unica. Circondarsi di persone e consulenti che possano accompagnarti in questo tipo di percorsi, portare know-how e competenze o gestire in maniera temporanea alcuni progetti diventa fondamentale per riuscire a trasformare la propria azienda come quella che hai sempre immaginato ma non sei ancora riuscito a creare.

Ricorda quello che ho scritto sopra: se vivi ancora in una dinamica accentratrice, nella difficoltà di delegare o nell’incapacità di costruire una visione divergente della tua realtà, il primo problema dell’azienda potresti essere tu.

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